PALUDE BRABBIA E L’INANELLAMENTO A SCOPO SCIENTIFICO
La Stazione Ornitologica Palude Brabbia nasce nel 2003 per volere della Provincia di Varese con lo scopo di monitorare l’avifauna della Riserva Naturale tramite la tecnica dell’Inanellamento a scopo scientifico.
Questa attività consiste nel catturare in modo incruento e non dannoso le specie presenti nell’area di studio, marcarle con un piccolo anello metallico con impresso un codice identificativo, per poi liberarle immediatamente, con la speranza che vengano ricatturate, nella medesima, o in altre stazioni, nel corso del tempo. Ciò permette di studiarne gli spostamenti, l’ecologia e le dinamiche di popolazione delle specie di uccelli presenti.
I principali obbiettivi della Stazione Ornitologica sono il monitoraggio dello stato di salute delle popolazioni di uccelli nidificanti e determinare l’importanza della Palude Brabbia per i migratori, con il fine ultimo di ottenere di indicazioni per una miglior gestione della riserva naturale.
L’attività primaria della Stazione è la cattura di tipo passivo e marcatura dei piccoli uccelli (principalmente Passseriformi) grazie all’utilizzo di reti definite mist-net (che garantiscono l’incolumità degli animali). Tale attività è stata svolta a partire dagli anni 1991-1992 per poi essere ripresa negli anni 2003-2010 e successivamente dal 2012 al 2014, con lo scopo di studiare l’avifauna migratrice autunnale (con sessioni di monitoraggio giornaliere metà agosto a metà ottobre). Da settembre 2016, la Palude Brabbia è entrata a far parte dei siti di monitoraggio del progetto MonITRing, coordinato dal Centro Nazionale Inanellamento dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA). Questo progetto, finalizzato allo studio dell’avifauna durante l’intero arco annuale, prevede una sessione mattutina di monitoraggio ogni decade, ciò permetterà di avere un quadro fenologico completo delle specie presenti in Riserva.
Nel corso degli anni passati sono poi stati realizzati alcuni studi specifici che hanno riguardato l’inanellamento al nido dei piccoli presso la Garzaia e della colonia di Cormorano. A questa specie venivano apposti anche degli anelli colorati che permettono il riconoscimento a distanza degli individui.
In totale ad oggi sono state conteggiate oltre 70 specie, tra cui alcune rare come l’Usignolo maggiore Luscinialuscinia e il Luì forestiero Phylloscopusinornatus.
Importante è anche il ruolo didattico della Stazione Ornitologica: presso di essa vengono formati nuovi inanellatori e sono state svolte, nel corso degli anni, tesi di laurea e di dottorato in collaborazione con le Università di Varese e Milano; è altresì possibile svolgere percorsi un percorso con le classi della scuola secondaria.
Avvicinarsi alle attività della Stazione Ornitologica Palude Brabbia è semplice, basta chiedere al centro visite informazioni sulla sua apertura. Il personale sarà ben lieto di illustrarvi il suo lavoro sempre compatibilmente con l’incolumità degli animali.
Le attività della Stazione Ornitologica Palude Brabbia vengono finanziate dalla Provincia di Varese, Settore Ecologia ed Energia e dal P.O. Pianificazione Faunistica e Venatoria della Regione Lombardia.