Palude Brabbia, 05/08/2009
In molti casi la mattina presto è il momento migliore per la fotografia macro. Il “microcosmo” è ibernato, in attesa che i primi raggi di sole lo liberino dalla sua prigione di rugiada, dando modo al fotografo di avvicinarsi a veri e propri miracoli della Natura.
In realtà quella mattina vagavo per i prati senza avere in mente un soggetto preciso, il sole era già alto e mi godevo il suo tepore. L’occhio mi cade improvvisamente su una foglia dove sono posate due libellule in accoppiamento, la composizione mi pare subito interessante e mi avvicino lentamente per non disturbare la coppia, posizionando l’obiettivo in maniera di avere perfettamente a fuoco entrambi gli innamorati.
Sono ormai trascorsi molti anni da quando, per la prima volta, presi in mano una reflex. Era quella di un mio amico con la quale inquadrai il meraviglioso spettacolo fornito dalle vette del Canton Vallese. Ne acquistai subito una, analogica ovviamente, ai tempi quelle digitali non erano ancora così diffuse e costavano uno sproposito. Inizialmente mi cimentai sui paesaggi di montagna ma presto mi interessai alla fotografia naturalistica in generale (fauna e macro), passando momenti indimenticabili in ambienti favolosi.